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Dal rifugio del Diavolo a Pescasseroli, traversata solitaria

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 A Nord-Ovest di Pescasseroli, la sella di Lampazzo separa l'omonima (modesta) elevazione dal monte di Valle Caprara. Si tratta di un'area non molto frequentata ma altamente spettacolare, nella quale è anche segnalata la presenza dell'orso: può essere la meta di un'escursione piacevole e non troppo faticosa. Scegliendo di partire dalla strada statale 83 all'altezza del Rifugio del Diavolo, per arrivare a Pescasseroli, il dislivello complessivo si riduce, mentre procedendo in senso opposto si affronta la più impegnativa - ma comunque fattibilissima - salita nel Vallone Cavuto. Qui descriveremo la prima delle due opzioni. Il rifugio del Diavolo è una struttura attualmente non gestita che sorge al km 34 della statale, a sinistra della strada venendo da Pescasseroli. Poco prima, sempre sulla sinistra, una strada bianca conduce alla sbarra di ingresso presso la quale va parcheggiata la macchina (se non la si è lasciata prima). Qui parte il percorso per la Cicerana , che

Civitella Alfedena dall'alto, salita e discesa

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Da Civitella Alfedena un breve ma spettacolare percorso permette, al prezzo di un minimo sforzo in salita e in discesa, di ammirare prima il paese e il lago di Barrea dall'alto, quindi - da posizione privilegiata - le montagne della Camosciara. Per poi eventualmente completare l'anello con il ritorno a Civitella attraverso il sentiero più basso che porta proprio al comprensorio della Camosciara. Una passeggiata che vale la pena di fare se si capita nei paraggi. Civitella e il lago di Barrea, salendo lungo l'I5 Il punto di partenza è il parcheggio in cima al paese: una volta raggiunto, dopo aver superato la fontana, si scende sulla sinistra (è segnalato sul muretto il sentiero I5) per attraversare un torrente e poi risalire con strappi abbastanza decisi, lasciandosi alle spalle i tetti delle case. Progredendo nell'ascesa si esce dal bosco per guadagnare una cima arrotondata. Il panorama su Civitella Alfedena e più sotto sul lago di Barrea è ora davvero notevole. Dopo ave

La cerva di notte nelle vie del paese

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Non è insolito che gli animali selvaggi si spingano nei centri abitati attirati dal potenziale nutrimento rappresentato dall'immondizia. E in molti casi questo è un problema. Ma a Civitella Alfedena, nel cuore del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, può succedere di essere svegliati di notte da una cerva che cerca cibo direttamente nei contenitori della raccolta differenziata, lasciati davanti alle porte delle case, e per fare questo percorre tranquillamente uno stretto vicolo lastricato in pietra. Lo spuntino notturno della cerva Davanti ad una scena di questo tipo, si possono avere reazioni contrastanti. In generale, sarebbe meglio per tutti gli animali, cervi ma anche orsi o lupi, riuscire a trovare da mangiare a sufficienza nel proprio habitat naturale. E questo è senz'altro preferibile anche per gli abitanti dei paesi. Da un altro punto di vista, potrebbe far piacere pensare che creature del genere non hanno paura ad aggirarsi tra le case degli esseri umani, com

Intorno al lago di Barrea, tra acqua e montagne

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Il lago di Barrea è oggi un pezzo importante del panorama del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, e quasi un passaggio obbligato per molti che lo attraversano. Ma come molti laghi della zona, nasce da esigenze sulla carta ben diverse da quelle naturalistiche (o forse addirittura in contrasto con esse), essendo stato creato nel 1951 con lo sbarramento del fiume Sangro, come fonte di energia idroelettrica. Una realizzazione che divenne possibile nel clima del dopoguerra dopo essere stata avversata con successo in epoca fascista, proprio in nome della conservazione del paesaggio oltre che degli interessi della popolazione. Per chi non ricorda la vallata come era prima, con i campi coltivati ora sommersi, il lago con la sua forma allungata sembra inserirsi piuttosto bene nello scenario circostante: da una parte Villetta Barrea e (in alto) Civitella Alfedena, dall'altra Barrea; sullo sfondo nelle varie angolature, più o meno distanti, le montagne: il Rocca Chiarano, il Petros

Dal primo agosto torna il numero chiuso controllato al Pnalm

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Da oggi primo agosto torna al Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise il "numero chiuso controllato". Vuol dire che, per tutelare la fauna ed in particolare il camoscio appenninico e l'orso bruno marsicano, l'accesso ad alcuni tra i sentieri più belli e conosciuti del Parco sarà possibile solo con escursioni organizzate, in giorni prestabiliti e con determinate modalità. L'avviso è stato pubblicato sul sito ufficiale del Pnalm .  La limitazione della circolazione in alcune aree è un provvedimento ormai adottato da molti anni, con l'obiettivo di evitare che l'abbondante affluenza di turisti e visitatori interferisca con la vita degli animali Le aree interessate alle misure di tutela sono essenzialmente quattro. La prima è la val di Rose da Civitella Alfedena: con il sentiero L1 si accede a Passo Cavuto e poi a Forca Resuni, in un ambiente che d'estate è frequentatissimo dai camosci. La seconda è il Monte Amaro di Opi (sentiero F1 da Val Fondillo)

In giro tra faggete e radure, un anello da Forca d'Acero

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Tra le cose da vedere, o meglio da vivere,  al Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise c'è sicuramente quel paesaggio unico creato dall'alternanza di imponenti faggete e fascinose radure. Per farsene un'idea con una camminata di due ore o poco più, senza eccessivi dislivelli ma di sicura soddisfazione, si può scegliere un percorso ad anello con partenza e ritorno a Forca d'Acero, il valico stradale a quota 1.530 metri che separa il Lazio dall'Abruzzo (km 9,5 circa della Strada regionale 509). La stessa strada asfaltata che sale lungo il versante abruzzese (dal bivio nei pressi di Opi al km 49,5 circa della Strada statale 83) permette già di ammirare una splendida faggeta, in un ambiente che verso il valico appare tenebroso e suggestivo per poi aprirsi una volta superato il confine regionale. Scendendo da Forca d'Acero all'inizio del D5 Lasciata l'auto, la passeggiata ha inizio subito dopo il bar ristorante, il cui ingresso si trova propri

Montagne del Parco: dove il distanziamento è naturale

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Saranno vacanze diverse quelle di questa estate 2020, anno tragicamente segnato dall'emergenza coronavirus; che per inciso è anche la causa principale del mancato aggiornamento di Escursioni nel Parco in questi cinque mesi. Il ritorno ad una certa dose di normalità comprende anche la voglia di programmare viaggi e soggiorni, i quali però risentiranno inevitabilmente di regole e restrizioni. La montagna per certi aspetti potrebbe risultare favorita rispetto al mare, ma anche questo ambiente di per sé non  esclude situazioni di affollamento - non solo in inverno ma anche in estate - che dovranno essere oggetto di qualche forma di regolamentazione. Il pianoro di Terraegna, tra Bisegna e Pescasseroli Da questo punto di vista però il Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise presenta caratteristiche particolari, che lo rendono particolarmente adatto per una vacanza ai tempi del Covid: paradossalmente questo avviene anche a causa di uno stato delle cose che in tempi normali p