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Visualizzazione dei post da agosto, 2020

La cerva di notte nelle vie del paese

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Non è insolito che gli animali selvaggi si spingano nei centri abitati attirati dal potenziale nutrimento rappresentato dall'immondizia. E in molti casi questo è un problema. Ma a Civitella Alfedena, nel cuore del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, può succedere di essere svegliati di notte da una cerva che cerca cibo direttamente nei contenitori della raccolta differenziata, lasciati davanti alle porte delle case, e per fare questo percorre tranquillamente uno stretto vicolo lastricato in pietra. Lo spuntino notturno della cerva Davanti ad una scena di questo tipo, si possono avere reazioni contrastanti. In generale, sarebbe meglio per tutti gli animali, cervi ma anche orsi o lupi, riuscire a trovare da mangiare a sufficienza nel proprio habitat naturale. E questo è senz'altro preferibile anche per gli abitanti dei paesi. Da un altro punto di vista, potrebbe far piacere pensare che creature del genere non hanno paura ad aggirarsi tra le case degli esseri umani, com

Intorno al lago di Barrea, tra acqua e montagne

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Il lago di Barrea è oggi un pezzo importante del panorama del Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, e quasi un passaggio obbligato per molti che lo attraversano. Ma come molti laghi della zona, nasce da esigenze sulla carta ben diverse da quelle naturalistiche (o forse addirittura in contrasto con esse), essendo stato creato nel 1951 con lo sbarramento del fiume Sangro, come fonte di energia idroelettrica. Una realizzazione che divenne possibile nel clima del dopoguerra dopo essere stata avversata con successo in epoca fascista, proprio in nome della conservazione del paesaggio oltre che degli interessi della popolazione. Per chi non ricorda la vallata come era prima, con i campi coltivati ora sommersi, il lago con la sua forma allungata sembra inserirsi piuttosto bene nello scenario circostante: da una parte Villetta Barrea e (in alto) Civitella Alfedena, dall'altra Barrea; sullo sfondo nelle varie angolature, più o meno distanti, le montagne: il Rocca Chiarano, il Petros

Dal primo agosto torna il numero chiuso controllato al Pnalm

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Da oggi primo agosto torna al Parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise il "numero chiuso controllato". Vuol dire che, per tutelare la fauna ed in particolare il camoscio appenninico e l'orso bruno marsicano, l'accesso ad alcuni tra i sentieri più belli e conosciuti del Parco sarà possibile solo con escursioni organizzate, in giorni prestabiliti e con determinate modalità. L'avviso è stato pubblicato sul sito ufficiale del Pnalm .  La limitazione della circolazione in alcune aree è un provvedimento ormai adottato da molti anni, con l'obiettivo di evitare che l'abbondante affluenza di turisti e visitatori interferisca con la vita degli animali Le aree interessate alle misure di tutela sono essenzialmente quattro. La prima è la val di Rose da Civitella Alfedena: con il sentiero L1 si accede a Passo Cavuto e poi a Forca Resuni, in un ambiente che d'estate è frequentatissimo dai camosci. La seconda è il Monte Amaro di Opi (sentiero F1 da Val Fondillo)