Pietra Gentile: la cima tra i boschi e il sentiero fantasma

La montagna si chiama "Pietra gentile", dove "gentile" sta per "levigata": si tratta delle rocce calcaree che accompagnano la salita a questa elevazione vicina ai 2.000 metri (sulla carta ufficiale del parco la quota indicata è 1.977, in altre 1.979). Un materiale che per le sue particolari qualità era tradizionalmente usato nella costruzione delle case. Siamo in una zona relativamente poco frequentata del Parco, sulla strada che collega Bisegna e Pescasseroli all'inizio della valle del Giovenco. In realtà un sentiero ufficiale per raggiungere il Monte Pietra Gentile non esisterebbe, ma un po' a sorpresa ci si può (quasi) arrivare seguendo - almeno fino ad un certo punto - i segnali bianchi e rossi. Vediamo come.

Per questa escursione si parte dall'ampio pianoro del Templo a quota 1.358 metri: al chilometro 29,7 della strada provinciale 17 una carrareccia si stacca sulla destra, in un punto in cui è anche possibile parcheggiare la macchina. La primissima parte del percorso si svolge in piano lungo il sentiero Z1, che coincide inizialmente con la carrareccia stessa. Dopo pochi minuti, attraversato un boschetto, si incontra sulla sinistra il sentiero V1, che sale in modo abbastanza brusco nel Vallone Bruciato, sulla destra del cocuzzolo dell'Atessa.

A quota 1650 metri circa il sentiero piega in maniera piuttosto decisa a sinistra, per uscire dopo un po' dal bosco. Se invece di seguirlo si prosegue in avanti, si possono notare visibili e frequenti segnali bianchi e rossi lungo un sentiero a sua volta Il percorso prosegue con svolte un po' più ampie, ma i segnali bianco-rossi, in precedenza numerosi, si esauriscono a quota 1.800 metri circa. Continuando in salita nel bosco si raggiunge - poco più in alto - una sella; andando poi verso sinistra si raggiunge con qualche difficoltà la cima boscosa, identificata da un cartello su un albero. La presenza del bosco a questa quota è una particolarità piuttosto affascinante della zona, visto che normalmente la faggeta si ferma intorno ai 1700-1800 metri. In tutto la salita dal Pianoro del Templo richiede un paio d'ore, considerando anche il non facilissimo orientamento nella parte finale.

La cima boscosa del Monte Pietra Gentile
La cima boscosa del Monte Pietra Gentile

A questo punto, se non si vuole tornare indietro per la stessa strada, è possibile riportarsi sulla sella e muoversi approssimativamente verso Est seguendo una sporadica ma continua segnaletica gialla. Con un po' di pazienza e attenzione, visto che le tracce di sentiero tra gli alberi sono tutt'altro che continue o marcate, si riesce a sbucare sulla Macchia di Rose, un ampio e panoramico altopiano  (non tanto piano in verità) a quota 1.900 circa. Tenendo quindi come riferimento una leggera elevazione sulla sinistra si intercetta di nuovo il sentiero V1, che una volta imboccato verso destra in discesa riporta nel bosco; un po' più in basso, il percorso esce ogni tanto dalla faggeta per affacciarsi su spettacolari balconi erbosi, con ampi panorami sulla vallata sottostante. In poco tempo si ritorna al punto in cui in salita era stato abbandonato il sentiero.

In discesa verso il pianoro del Templo
Squarcio in discesa lungo il sentiero V1



Commenti

Post popolari in questo blog

In giro tra faggete e radure, un anello da Forca d'Acero

Il ponte di ferro e il paesaggio della Val Fondillo

Lago della Montagna Spaccata, quella bellezza non proprio naturale