Val Fondillo andata e ritorno, due versanti due Regioni

Due versanti, due Regioni, andata e ritorno. Sono varie le possibilità di traversata che partono dalla Val Fondillo, forse l'area più frequentata del Parco e di certo una tra le più belle. Con un dislivello totale in salita di circa 1.100 metri, quella che raccontiamo qui è abbastanza impegnativa  ma di sicura soddisfazione. Converrà preventivare un cammino di almeno sette ore: la maggior parte del percorso si svolge nel bosco e questo può alleviare la fatica nelle giornate più calde. Muovendoci a cavallo tra Abruzzo e Lazio, comprendiamo come il confine amministrativo non corrisponda affatto a una discontinuità nell'ambiente naturale e umano; tra gli intensi scambi che hanno popolato queste vie basterà ricordare il pellegrinaggio al santuario della Madonna di Canneto, nella seconda metà di agosto.

Dal parcheggio della Val Fondillo (1.089 metri s.l.m.. chilometro 51 della strada statale 83 Marsicana) si prende la comoda e piacevole sterrata (sentiero F2) che con lieve salita porta a un rifugio (normalmente chiuso e disponibile su richiesta) e poi al fontanile dell'Acqua Sfranatara. Da lì con il sentiero F5 si prosegue nel bosco, dove accanto alla segnaletica bianca e rossa è presente quella precedente del Parco (di colore arancione) insieme a frequenti segnali giallo-rossi: dopo poco la salita si fa ripida, in una faggeta piuttosto solenne. A quota 1.600 circa si incontra il bivio con il sentiero F6 che porta in Valle Fredda: lasciandolo sulla destra si esce dal bosco in ambiente roccioso per poi guadagnare il valico delle Gravare (1874 metri), sulla cresta Est-Ovest che porta lo stesso nome: il panorama alle spalle  ricompensa ampiamente dello sforzo necessario per salire.

Salendo al Valico delle Gravare, la vista verso Val Fondillo
Salendo al Valico delle Gravare, la vista verso Val Fondillo. In evidenza il Monte Marsicano

Subito dopo il valico c'è una nuova diramazione: si abbandona l'F5. per immettersi sul sentiero O3. A questo punto occorre fare un po' di attenzione per non perdere di vista i segnali: traversando senza perdere troppa quota si raggiunge la cresta che corre in direzione Nord-Sud in corrispondenza di una sella, a destra della piccola elevazione dell'Anito delle Viarelle. Il sentiero si affaccia sul versante opposto, inizia a scendere e dopo poco rientra nel bosco. La discesa inizialmente è ripida e poi prosegue quasi in pianura tra i faggi, fino a raggiungere una strada. A quota 1355 il sentiero O3 termina e si ritrova l'F2 che sale dalla Val Canneto.

Con qualche curva ci si avvicina a al centro della valle, dove scorre piacevolmente il fiume Melfa.  Lungo il cammino, che all'inizio si svolge per lo più fuori del bosco, è facile incontrare grandi mandrie di mucche o cavalli. Dopo un po' il sentiero prende decisamente a salire e dopo aver incontrato in località Tre Confini il bivio con l'05 diretto a Forca Resuni conduce un po' faticosamente al Passaggio dell'Orso, valico boscoso che si trova a quota 1672. Di recente la caduta di alcuni alberi ha parzialmente sbarrato l'accesso al terrazzetto erboso che era il tradizionale punto di sosta degli escursionisti.

Nella Valle Tre Confini, verso il Passaggio dell'Orso
Nella Valle Tre Confini, prima di iniziare la salita per il Passaggio dell'Orso

Dal valico il sentiero F2 prosegue scendendo in modo piuttosto ripido fino ad immettersi sulla mulattiera che sale dalla Val Fondillo: proseguendo su questa si incontra sulla destra la deviazione (segnalata) per la Grotta delle Fate e si torna infine al fontanile dell'Acqua Sfranatara, avendo completato l'anello. Anello che può essere anche percorso in senso opposto, salendo prima al Passaggio dell'Orso, quindi scendendo fino a Tre Confini e risalendo l'O3 fino al Valico delle Gravare.

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